Scusi. Come si arriva al
“TERRITORIO ARMONICO”?!
Sapendo imitare ed eseguire una tecnica.
Sapendola capire, comprendere e dimenticare.
Cadendo e accettandone la parte non tangibile.
Mettendole a disposizione, perchè si esprima
ciò che già le appartiene e ci illudiamo di possedere:
il corpo fisico.
Allora, solo allora, la si potrà dimenticare.
Per intendere le parole del maestro bisogna diventare maestri.
Allora, solo allora, si sa quanto non si sa.
Allora, solo allora, si scopre, di là della vertigine, il sottile inganno del maestro:
le tecniche da scoprire, da riscoprire,
comprendere, vivere, incarnare e dimenticare sono infinte.
Dimenticare tutte le tecniche? Tutte le forme?
Ma come dimenticare ciò che ancora non è ricordo?
la risposta è allo stesso tempo semplice e straordinaria:
quando si sarà compreso che l’essenza di una forma è l’essenza di tutte le forme.
Dimenticata la propria, si approderà su quel piano dove il vuoto
nega lo spazio alle memorie e l’attimo rifiuta i ricordi:
il Territorio Armonico.
Il guerriero, prima di entrare, dovrà spezzare le proprie armi.
L’artista, i propri strumenti.
Franco Mescola