Taiji e Danza – il Tai Chi
Il Tai Chi e la (mia) danza
La mia esperienza
Ho cominciato allora a pensare che il mio approccio con l’insegnamento delle danze orientali e magrebine avesse bisogno di un cambiamento. La mia collega Alessandra Orlando mi fa capire quanto sia importante toccare alcune parti del corpo e far sentire “da dentro” il movimento. Al posto di “copiare” un movimento, mi si propone ora di “capire” com’è fatto. Un’altra collega, Soraya Perez, che è anche cintura nera di aikido, mi riparla del “centro” e mi apre un porta importante sul lavoro con il partner. Il contatto col partner mi aiuta ad aprirmi e a migliorare. Grazie a lui/lei imparo; e intanto capisco qualcosa di più di me stessa.
Arriva il seminario di formazione per le insegnanti di Carla Strass nel settembre 2005.
Ed è qui che finalmente si creano i collegamenti giusti! Il maestro Enzo Simeoni non ci insegna la Forma, bensì una serie di esercizi da fare, da soli o con un partner, su concetti a me molto cari: il cerchio, l’onda, l’otto, la spirale… Tutto si ricollega magicamente e sento di avere davanti a me la vera origine di tutto quello che sto studiando da anni.
Alcune considerazioni sull’approccio al Tai Chi
Durante il corso di aggiornamento è stato offerto al gruppo un insieme di movimenti organizzati in esercizi, spiegati in un modo molto bello e chiaro. Il lavoro in coppia premette di ritrovare una dimensione ludica del lavoro sul corpo, e al tempo stesso aiuta l’allievo a capire in modo concreto le direzioni o le qualità di un determinato movimento. Al contrario di altre situazioni, qui si ha l’impressione che si possa eseguire un esercizio bene e con soddisfazione, lavorandolo in un tempo non troppo lungo. Il tipo di concentrazione richiesto non è esasperante ma tranquillo, e si lavora in un modo sereno e rilassato.
Ho proposto ai miei gruppi alcuni esercizi appresi nel corso del seminario. Movimenti che ho imparato e che mi sono particolarmente piaciuti sono stati integrati in esercizi di danza. Ho l’impressione che le persone si divertano a lavorare assieme così come mi sono divertita io, e quando le vedo danzare mi sembrano più “centrate” e più fluide nei loro movimenti.
Vorrei approfondire questo percorso. Intanto, quel poco che riesco a fare è molto utile perché mi costringe a elaborare nell’immediato quanto ho appreso. Ogni qual volta Enzo viene a insegnare da noi cerco di seguirlo.
A prescindere dai benefici fisici innegabili, l’approccio al Tai chi è davvero molto interessante; arricchisce la mia danza di elementi che, secondo me, sono alla base di tutto. Oltre a chiarirmi le idee, mi aiuta a trovare modi diversi di insegnare dei movimenti; grazie all’approccio sperimentale fa sì che ogni lezione sia fresca e interessante per chi la frequenta. Ed è innegabile che sia una fonte a cui attingere nel corso dei processi creativi e coreografici.